Il modo migliore per avere informazioni affidabili sulla base delle quali costruire la razione di qualunque cavallo sarebbe quello di far analizzare ogni alimento utilizzato, inclusa l’acqua.

In realtà, spesso ciò non è realmente necessario, in quanto la maggior parte dei fieni prodotti in Italia non si discosta tantissimo da valori medi abbastanza ben definiti.

A mio parere ha senso commissionare le analisi del fieno se sussistono almeno due delle seguenti condizioni:

  • numerosi cavalli che mangiano lo stesso fieno presentano sintomi simili associati alla dieta

  • sono state escluse altre possibili cause, come ad esempio malattie infettive

  • il fieno deve essere somministrato a cavalli laminitici o con altri disturbi metabolici

  • c’è il sospetto che il fieno in questione contenga muffe o abbia altri difetti

  • la scorta di fieno della partita da analizzare copre almeno 6 mesi di fabbisogno

Nel caso si decida di far eseguire le analisi, una volta ottenuti i risultati (solitamente tra 15 e 20 giorni dopo la spedizione) è possibile calcolare con buona precisione la quantità di fieno necessaria per ogni cavallo e gli apporti nutrizionali che fornisce.

Confrontando questi risultati con i fabbisogni descritti in letteratura per il tipo di cavallo in questione, è possibile farsi una buona idea delle eventuali correzioni da dover fare.

Esistono addirittura aziende specializzate in grado sia di eseguire le analisi che fornire un bilanciatore realizzato “su misura”.

E’ fondamentale che il campione da analizzare venga prelevato utilizzando un carotatore. Altrimenti i risultati non saranno rappresentativi.

Per comprendere meglio il procedimento e i valori forniti da un’analisi standard, commentiamo rapidamente questo referto:

Il presente referto, eseguito per conto di un cliente, è il risultato di un’analisi standard, eseguita da un laboratorio americano per la modica cifra di 80€.

I risultati che ci interessano sono quelli delle due colonne di sinistra, che descrivono i valori nutrizionali del fieno “tal quale”, ovvero inclusivo del contenuto d’acqua, in questo caso pari all’8,5%.

Sono risultati abbastanza rappresentativi dei fieni del Nord Italia, con alcuni difetti tipici della nostra area e alcune particolarità che lo distinguono leggermente. Ho evidenziato in vario modo i valori più importanti da considerare nel valutare l’idoneità di un fieno per il cavallo e quelli che solitamente richiedono un intervento di “bilanciamento”.

Il primo valore che incontriamo (DE) esprime il contenuto calorico del fieno, espresso in Megacalorie per Chilogrammo (Mcal/kg). Questo numero, insieme al fabbisogno stimato del cavallo, stabilisce la quantità minima di fieno che dobbiamo somministrare ogni giorno. Un valore compreso tra 1,5 e 2 Mcal/kg è ragionevole e adeguato per la maggior parte dei cavalli.

Il secondo valore che incontriamo è la Proteina Greggia (Crude Protein, CP), ovvero una stima del contenuto di proteine del fieno basata sul contenuto di Azoto. Un valore intorno al 7-8% solitamente è sufficiente per cavalli a riposo o lavoro molto leggero, ma il fabbisogno aumenta sensibilmente nei cavalli in lavoro intenso, in crescita e durante gravidanze e allattamento. In base alle necessità, abbastanza frequentemente risulta necessario integrare l’apporto proteico.

La Lisina Stimata (Estimated Lysine), come dice il nome, è una stima del contenuto di Lisina, uno degli aminoacidi essenziali necessari al cavallo. E’ un indicatore della qualità delle proteine contenute nel fieno. Non di rado, come anche in questo caso, il contenuto di lisina di un fieno di sole graminacee risulta a malapena sufficiente (talvolta addirittura insufficiente) a coprire i fabbisogni minimi di un cavallo.

I cinque valori che seguono (da Lignina a ESC) permettono di valutare in dettaglio la qualità del fieno sulla base del contenuto di vari tipi di carboidrati, e solitamente non richiedono commenti particolari. Il contenuto di Lignina, la porzione totalmente indigeribile delle fibre, è un indice immediato della qualità del fieno. Se molto superiore al 5%, il fieno probabilmente è stato tagliato molto tardi e sarà poco appetibile.

Relativamente importante invece è il contenuto di Amido (Starch), che non dovrebbe superare il 4%. L’amido, essendo composto da molecole di glucosio concatenate, influisce notevolmente sulla glicemia.

Il dato successivo, Non Fiber Carbs (Carboidrati non strutturali) è una delle informazioni più importanti contenute nelle analisi standard, in quanto riassume al suo interno tutti i carboidrati che impattano sulla glicemia. Idealmente non dovrebbe mai superare il 15%, e per cavalli con problemi metabolici/laminite è NECESSARIO che sia inferiore al 10%. Nel caso del campione usato come esempio, il contenuto supera il 17%, rendendolo poco idoneo per cavalli che non siano in lavoro e assolutamente inadatto ad cavalli laminitici.

Il contenuto di Grassi Greggi (Crude Fats) è un altro dato abbastanza importante da valutare. Pur non esistendo dati certi sul fabbisogno di grassi del cavallo, si stima che un contenuto tra il 2 e il 4% sia adeguato, in quanto è la percentuale di grassi normalmente contenuta nell’erba del pascolo.

In questo esempio, dove la percentuale è inferiore al 2%, sarebbe quindi opportuno integrare la razione con una fonte di acidi grassi come i semi di lino.

Tutti i valori elencati finora dipendono molto dalla partita di fieno in quanto vengono influenzati significativamente dalle condizioni al momento del taglio e dell’imballaggio. Il fieno prodotto sullo stesso campo a distanza di un anno potrebbe dare risultati notevolmente differenti. I dati che seguono invece sono leggermente meno variabili, anche se occasionalmente possono comunque riservare sorprese.

Il gruppo successivo (Calcio, Fosforo, Magnesio) sono i cosiddetti Macroelementi, che nei nostri fieni sono normalmente presenti in quantità e rapporti adeguati, anche se secondo alcune fonti un apporto maggiore di Magnesio può essere benefico, soprattutto in presenza di disturbi metabolici.

Di norma comunque non è necessario intervenire su questi tre nutrienti.

I due elementi seguenti (Sodio e Potassio) sono gli Elettroliti, necessari per il normale funzionamento del sistema nervoso e della muscolatura, oltre ad innumerevoli altre funzioni.

Mentre la quantità di Potassio presente nei nostri fieni è ampiamente sufficiente a coprire i fabbisogni anche di cavalli impegnati in intense attività fisiche, il contenuto di Sodio non è MAI sufficiente a coprire il fabbisogno, e richiede l’integrazione. Fortunatamente è uno dei due elementi che formano il comune sale marino (Cloruro di Sodio). 25-30 gr al giorno di sale sono sufficienti a coprire il fabbisogno di Sodio di un cavallo da 500 kg in attività leggera.

L’ultimo gruppo (Ferro, Zinco, Rame, Manganese, Molibdeno) comprende i cosiddetti Microelementi, i cui fabbisogni sono espressi in milligrammi/giorno e il contenuto viene misurato in Parti Per Milione (ppm).

Qui notiamo subito alcuni evidenti problemi, legati alla composizione dei nostri terreni e quindi presenti in tutti i foraggi italiani, in varia misura.

Innanzitutto il contenuto di Ferro risulta estremamente alto (oltre 6 volte il fabbisogno minimo in questo caso), mentre il contenuto di Zinco e Rame è assolutamente insufficiente a coprire i fabbisogni di qualunque cavallo. Di conseguenza, anche i rapporti che dovrebbero esserci tra i vari minerali non sono assolutamente rispettati.

Risulta quindi evidente l’esigenza di aumentare artificialmente l’apporto di Zinco e Rame.

L’apporto di Manganese sarebbe quasi sufficiente a soddisfare i fabbisogni minimi, ma essendo in un rapporto di oltre 10/1 col ferro (quando l’ideale sarebbe 1/1) richiede anch’esso un’integrazione piuttosto consistente.

Il Molibdeno non è un nutriente necessario al cavallo, ma in quantità eccessiva (>20 ppm) può creare problemi di assorbimento per altri minerali, e quindi viene incluso nelle analisi. In questo campione il contenuto di 0,5 ppm non desta preoccupazioni.

Se ritenuto necessario, è possibile richiedere al laboratorio di misurare anche altri valori (aflatossine, nitrati, selenio ecc.), con costi variabili in base al dato richiesto. Mediamente la spesa è di circa 5€ per ogni ulteriore voce da analizzare.

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